Le difficoltà non sono un ostacolo, ma opportunità di crescita.
Giulia Civillini, Junior Project Manager nella Business Unit Instore Promotion di Pardgroup, ci racconta che raggiungere i propri obiettivi è possibile, se si procede con determinazione passo dopo passo.
Ciao Giulia! Come hai iniziato il tuo percorso in Pardgroup e qual è stata la tua prima attività lavorativa?
Il mio percorso in azienda inizia qualche anno fa, subito dopo aver terminato gli studi, quando decisi di seguire la mia passione per il mondo legato all’organizzazione degli eventi.
Dopo una prima esperienza in una agenzia specializzata nel settore, non troppo stimolante, sentii che c’era ancora molto da esplorare. Guardandomi intorno decisi quindi di entrare in una piccola realtà che si occupava di field marketing. Fu come scoprire una nuova dimensione, piena di sfide e opportunità: sin dal primo momento fui immersa nella gestione dei contatti con i clienti e attività di reportistica fondamentali per il raggiungimento dei risultati.
Sono andata avanti così per tre anni, ma sentivo dentro di me che era arrivato il momento di cercare nuovi orizzonti. Partii subito alla ricerca di nuove opportunità quando a giugno del 2022 si presentò una nuova occasione, quella di entrare in Pardgroup come Back Office, un ruolo fondamentale che prevede di fornire supporto alla figura del Project Manager.
A soli 4 mesi dal mio ingresso in azienda, però, mi comunicarono che la Project Manager che mi seguiva aveva deciso di intraprendere un’altra strada e di lasciare l’azienda. Fu in quel preciso momento che mi venne offerta l’opportunità di diventare Junior Project Manager.
Puoi spiegarci meglio le differenze tra Back office e Project Manager?
Il Back Office e il Project Manager hanno ruoli complementari all’interno di un’organizzazione. Il Back Office si occupa di attività amministrative come la gestione dei documenti e dei contratti, permettendo al PM di concentrarsi sulla gestione efficace dei progetti e sull’interazione con il cliente. Insieme, lavorano in sinergia per garantire il successo e il corretto funzionamento organizzativo dei vari progetti.
Quali sono le motivazioni che ti hanno spinto ad entrare in Pardgroup?
Credo molto nel fatto che quando si è giovani si possa osare di più e commettere eventualmente anche degli errori per capire veramente la strada che si vuole seguire. Quando ho preso la decisione di entrare in Pardgroup ho considerato diversi fattori che hanno influenzato la mia scelta, ma ciò che mi ha veramente colpito è stata la visione a lungo termine e gli obiettivi chiari che Pardgroup aveva da offrire.
Nelle mie precedenti esperienze lavorative, infatti, ho spesso sentito mancare un senso di direzione, così come l’opportunità di raggiungere traguardi ambiziosi nel breve periodo. Non vedevo la possibilità di una crescita. Qui invece, ho trovato una visione concreta e un ambiente che incoraggia l’innovazione e la creatività.
Hai incontrato difficoltà nel tuo percorso?
Una in particolare, quando la mia Project Manager ha deciso di lasciare l’azienda: le settimane successive sono state estremamente caotiche, mi sono sentita sommersa da un’ondata improvvisa di responsabilità. Abituata a lavorare in team, mi sono trovata ad affrontare nuove sfide all’improvviso da sola.
Nonostante ciò, devo dire che in generale non mi sono mai sentita in difficoltà, grazie alla solidarietà e alla collaborazione delle mie colleghe e delle figure di riferimento, sempre disponibili a offrire il loro supporto e la loro esperienza. A prescindere dal contesto da cui si arriva, tutti partono dalle basi e si è costantemente seguiti e guidati.
Prime settimane in azienda: hai ricevuto formazione e supporto che hanno favorito la tua crescita professionale?
Certamente, fin dal primo giorno abbiamo affrontato attività pratiche che ci hanno permesso di entrare direttamente nel vivo del lavoro. Abbiamo creato schede anagrafiche, mettendoci nei panni dei promoter, e ho avuto l’opportunità di svolgere sia il ruolo del promoter che inviava i dati, sia quello dell’azienda che li riceveva e li analizzava. Questa esperienza mi ha dato una prospettiva completa del processo e mi ha permesso di apprendere le diverse fasi della gestione delle informazioni e dei contratti.
Cosa significa per te fare parte di Pardgroup?
Qui ho trovato un ambiente stimolante che mi ha permesso di esprimere appieno il mio potenziale e di sviluppare le mie competenze. L’azienda promuove molto il senso di responsabilità individuale, il che mi ha spinto a crescere e a dare il massimo in ogni progetto a cui ho partecipato. Inoltre, per me è molto importante il valore della connessione umana e il senso di comunità che si vive all’interno dell’ambiente di lavoro.
Vorresti dare qualche consiglio per chi volesse diventare Brand Specialist?
Consiglio a tutti di seguire il proprio istinto: molte volte quelli che a prima vista sembrano fallimenti in realtà non lo sono. Il primo passo per diventare un Brand Specialist è ascoltare sé stessi e fidarsi delle proprie intuizioni, perché saranno un motore fondamentale per la propria crescita.