Storie di successo – Silvia

13 Dicembre 2023

Storie di successo – Silvia

Consigli vincenti per diventare Project Manager di successo nell’Instore Promotion .

Silvia Agnelli, Project Manager di Pardgroup, ci svela preziosi consigli sulle competenze e le caratteristiche indispensabili per eccellere in questo ruolo nel dinamico settore dell’Instore Promotion. 

Ciao Silvia, come è iniziato il tuo percorso in Pardgroup e qual è stata la tua prima attività lavorativa? 

 Prima di arrivare in Pardgroup ho trascorso 4 anni in un’altra agenzia come Junior Account Manager. Un giorno ho sentito il bisogno di esplorare nuovi orizzonti e di crescere professionalmente, così, navigando su LinkedIn, ho notato una posizione aperta come Project Manager in Pardgroup, azienda di cui avevo sentito parlare per la sua ottima reputazione nel settore. Senza esitazione, ho inviato la mia candidatura e, nel giro di poche settimane, sono stata assunta come Project Manager a partire dall’aprile 2022. In questo ruolo, ho avuto l’opportunità di occuparmi per un anno intero di un importante brand internazionale del settore, con risultati concreti e positivi. 

Oggi, invece, ricopro il ruolo di Project Manager nella divisione retail, un’opportunità d’oro che mi è stata offerta recentemente quando, durante un one-to-one con la responsabile della Business Unit Instore Promotion, abbiamo discusso del mio background creativo e delle mie competenze come designer maturate durante i miei studi universitari. Si è trattata di una chiara dimostrazione di come l’azienda sia sempre attenta all’ascolto e alla crescita dei propri dipendenti. 

Che differenze ci sono tra un Project manager della divisione Instore e un Project Manager di Retail?  

Sebbene ci siano alcune somiglianze nella gestione dei clienti, specie quando questi sono gli stessi per entrambe le divisioni, le differenze nel modo di affrontare i progetti sono sostanziali.  

Il lavoro di un Project Manager Instore è estremamente strutturato e metodico. Comprende un’analisi approfondita dei numeri, con un focus particolare sulla reportistica delle vendite, che richiede quindi notevoli capacità organizzative, soprattutto quando si tratta di coordinare le attività con i promoter.  

Dall’altra parte, nel settore retail, la creatività è al centro del lavoro. Qui, un Project Manager ha la libertà di esprimere la propria inventiva, decidendo ad esempio quali materiali utilizzare per l’esposizione oppure ideando grafiche suggestive per i clienti. Oltre alla creatività, è essenziale avere anche delle competenze nell’approccio con i fornitori e tutto ciò che riguarda gli aspetti logistici del progetto. 

Entrambi i ruoli sono cruciali nell’industria e richiedono competenze diverse ma complementari per garantire il successo dei progetti.

Puoi raccontarci di più sulla figura di Project Manager Instore?   

Una delle caratteristiche principali da avere è l’organizzazione, fondamentale per saper rispettare le tempistiche e gestire il coordinamento del lavoro di back office, promoter e clienti. 

E’ essenziale anche avere una passione per il mondo delle vendite. Il tuo compito è offrire al cliente un pacchetto completo, che includa promoter ben addestrati in grado di raggiungere risultati eccellenti. Il lavoro comporta anche un‘analisi costante: fornire al cliente un feedback regolare sulle attività svolte e sulle strategie adottate nel progetto. 

Credo che sia importante essere appassionati di tecnologia, specialmente nel caso di Pardgroup, che collabora molto con clienti nel settore dell’elettronica. Devi essere al passo con le ultime innovazioni e amare l’ambiente tecnologico in cui operi. 

Aggiungo anche che la gestione delle urgenze è un elemento determinante di questo ruolo. Può capitare di dover modificare un piano all’improvviso, quindi è importante essere flessibili e in grado di adattarsi rapidamente alle nuove situazioni. 

Per ultimo, ma non meno importante, è fondamentale saper gestire lo stress, specialmente durante i periodi affollati come quello natalizio.  

Quali sono le motivazioni che ti hanno spinto ad entrare in Pardgroup? 

Le motivazioni sono state molteplici. In primo luogo, ho sempre saputo che Pardgroup è una delle aziende più strutturate e rispettate nel settore. È una vera istituzione, con una reputazione consolidata che ha suscitato il mio interesse fin dall’inizio. Volevo essere parte di un’azienda affermata, che offrisse non solo stabilità ma anche opportunità di crescita e sfide stimolanti. 

Inoltre, ho cercato un ambiente in cui potessi fare cose diverse, un luogo che mi spingesse a superare i limiti e a esplorare nuove prospettive. La sensazione che ho avuto entrando in Pardgroup è stata quella di un’azienda in cui si lavora seriamente, con un focus incrollabile sui clienti. 

 

Prime settimane in azienda: hai ricevuto formazione e supporto che hanno favorito la tua crescita professionale?  

Durante le mie prime settimane in azienda, nonostante fossimo nel periodo del COVID-19, l’azienda è riuscita a organizzare sessioni di formazione di alta qualità che hanno notevolmente favorito la mia crescita professionale.

Puoi dirci di più sulla tua formazione specifica? 

La formazione è stata diversificata, coprendo sia gli aspetti gestionali del lavoro che la parte pratica. Abbiamo avuto sessioni sia online che in presenza, trovando soluzioni creative per superare le sfide imposte dalla situazione sanitaria. La pandemia non ha fermato le attività formative, il che dimostra l’impegno dell’azienda nel fornire un supporto continuo anche in tempi difficili. 

Cosa significa per te fare parte di Pardgroup?  

Per me è un’esperienza incredibilmente positiva. Trovarmi in un ambiente così dinamico e collaborativo è una vera fortuna. Qui, ci aiutiamo reciprocamente e c’è un costante scambio di conoscenze. Ogni giorno rappresenta un’opportunità per imparare qualcosa di nuovo dagli altri e non ci sono rivalità o gelosie, solo un team unito pronto a supportarsi a vicenda. 

In qualità di Project Manager, poi, una delle esperienze più gratificanti è stata quella di formare una squadra di Back Office che seguiva un progetto più piccolo insieme a me. Vedere la loro crescita è stata una grande soddisfazione personale. 

Vorresti dare qualche consiglio per chi volesse diventare Brand Specialist?   

Prima di tutto, devi sentirti incuriosito dal mondo delle vendite, perché è qui che nasce il cuore di questa professione. Non basta solo conoscere il prodotto o il servizio, devi essere autenticamente curioso di capire cosa spinge le persone all’acquisto, cosa li emoziona, cosa li motiva. 

Inoltre, devi avere il coraggio di assumerti le responsabilità. Essere un Brand Specialist significa portare sulle spalle il peso di un marchio, con tutte le aspettative e le sfide che ne derivano. Ma non bisogna avere paura, perché in questa posizione ci sono opportunità molto interessanti come, ad esempio, la possibilità di diventare un leader e guidare un team di promoter per raggiungere insieme grandi risultati. 

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